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  • Avv. Paola Corte

Nuovo regolamento imballaggi - raggiunto l'accordo politico





nuovo regolamento imballaggi

Il 4 marzo 2024 il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su una proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, mirando a rendere più sostenibile gli imballaggi e a ridurre i rifiuti nell'UE.




Nuovo Regolamento Imballaggi

La direttiva attuale dell'UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio è stata adottata per la prima volta nel 1994, ed è stata revisionata più volte. Stabilisce regole per gli Stati membri dell'UE per garantire che gli imballaggi immessi sul mercato dell'UE soddisfino determinati requisiti, e per adottare misure per prevenire e gestire i rifiuti di imballaggio, al fine di raggiungere gli obiettivi di riciclaggio per diversi tipi di rifiuti di imballaggio. Tuttavia, diverse valutazioni della direttiva hanno dimostrato che non è riuscita a ridurre gli impatti ambientali negativi dell'imballaggio.

In questo contesto, nel novembre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento su imballaggi e i rifiuti di imballaggio che sostituirebbe la direttiva esistente. Il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno adottato le proprie posizioni sulla proposta di regolamento rispettivamente nel novembre e nel dicembre 2023.

Il 4 marzo 2024, la presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su una proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio. L'obiettivo è affrontare l'aumento dei rifiuti di imballaggio generati nell'UE, armonizzando nel contempo il mercato interno dell'imballaggio e promuovendo l'economia circolare.

La proposta prende in considerazione l'intero ciclo di vita dell'imballaggio. Stabilisce requisiti per garantire che gli imballaggi siano sicuri e sostenibile, richiedendo che tutto il packaging sia riciclabile e che la presenza di sostanze preoccupanti sia ridotta al minimo. Stabilisce inoltre requisiti di armonizzazione dell'etichettatura per migliorare l'informazione dei consumatori. Mira a ridurre significativamente la generazione di rifiuti di imballaggio stabilendo obiettivi vincolanti di riutilizzo, limitando determinati tipi di imballaggi monouso e richiedendo agli operatori economici di ridurre al minimo l'imballaggio utilizzato.

L'accordo raggiunto è provvisorio, in attesa dell'adozione formale da parte di entrambe le istituzioni.

Se approvato, il regolamento sarà applicabile 18 mesi dopo la sua entrata in vigore, con l'obiettivo di trasformare l'Europa in un'economia circolare e sostenibile in linea con il Green Deal europeo.

Le principali misure previste:

1.Meno imballaggi e limitazione di alcuni formati di imballaggio

L'accordo stabilisce obiettivi di riduzione degli imballaggi (5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040) e richiede ai Paesi dell'UE di ridurre, in particolare, la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica.

Secondo l'accordo, a partire dal 1° gennaio 2030 saranno vietati alcuni formati di imballaggi monouso in plastica, come gli imballaggi per frutta e verdura fresca non trasformata, gli imballaggi per alimenti e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti, le porzioni individuali (ad esempio per condimenti, salse, creme, zucchero), gli imballaggi in miniatura per prodotti da toilette e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti.

Gli eurodeputati hanno anche garantito il divieto di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o siano forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi per aiutare a prevenire lo spreco di cibo.

2.Divieto dell'uso di "”forever chemicals”

Per prevenire effetti negativi sulla salute, il Parlamento ha garantito l'introduzione di un divieto sull'uso delle sostanze alchiliche per- e polifluorurate o PFAS negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

3.Incoraggiare il riutilizzo e le opzioni di ricarica per i consumatori

I negoziatori hanno concordato di fissare un obiettivo specifico per gli imballaggi riutilizzabili per le bevande alcoliche e non alcoliche (ad eccezione, ad esempio, di latte, vino, vino aromatizzato, liquori) entro il 2030 (almeno il 10%). Gli Stati membri possono concedere una deroga di cinque anni a questi requisiti a determinate condizioni.

I distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore della ristorazione sarebbero obbligati a offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore. Dovrebbero inoltre sforzarsi di offrire il 10% dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile entro il 2030.

Inoltre, su richiesta del Parlamento, gli Stati membri dovranno incentivare i ristoranti, le mense, i bar, i caffè e i servizi di catering a servire l'acqua del rubinetto (se disponibile, gratuitamente o con un basso costo di servizio) in un formato riutilizzabile o ricaricabile.

4.Imballaggi riciclabili, migliore raccolta e riciclaggio dei rifiuti

I negoziatori hanno concordato che tutti gli imballaggi devono essere riciclabili, rispettando criteri rigorosi da definire attraverso la legislazione secondaria. Sono previste alcune esenzioni per legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana o cera.

5.Altre misure concordate sono

- obiettivi minimi di contenuto riciclato per qualsiasi parte in plastica dell'imballaggio;

- obiettivi minimi di riciclaggio in base al peso dei rifiuti di imballaggio prodotti e maggiori requisiti di riciclabilità;

- 90% dei contenitori per bevande monouso in plastica e metallo (fino a tre litri) da raccogliere separatamente entro il 2029 (sistemi di deposito-restituzione).


fonti:


 

Studio Legale Corte

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