- Avv. Paola Corte
Nutriscore- AGCM ne sanziona l'uso sulle caramelle VIVIL
L'AGCM ha pubblicato, sul bollettino n. 5/2023, la sanzione a carico di VIVIL A. Müller GmbH & Co. KG per la vendita e commercializzazione di caramelle e prodotti dolciari a marchio VIVIL, recanti il Nutriscore sul front of pack. In sintesi, la posizione dell'AGCM è che l'uso del Nutri-Score, benché in linea di principio possa essere utilizzato come fattore agevolante l’informazione alimentare, in assenza di indicazioni chiare al consumatore sulle caratteristiche intrinseche del sistema e di una ampia campagna di educazione sull’importanza di un regime alimentare equilibrato e di uno stile di vita sano, costituisca una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, lettera b), e 22 del Codice del Consumo. Ha dunque irrogato una sanzione amministrativa pecuniaria a carico della società.
Il Nutri-score
Nutri-Score è un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari sviluppato da un gruppo di ricercatori universitari francesi denominato EREN, e, per quanto oggetto di forti critiche in alcuni paesi, tra cui l'Italia, a livello europeo è in uso in diversi paesi, tra cui la Francia e la Germania.
In Italia il sistema Nutri-score è da sempre contestato, e l'AGCM è intervenuta in diversi casi ribadendo l'ingannevolezza di questo sistema di bollini fronte pacco, se privo di chiarimenti rispetto ai limiti delle informazioni fornite.
2. Le basi giuridiche su cui poggiano il Nutri-score e l'interpretazione dell'AGCM
L'AGCM ha innanzitutto rilevato come l'adozione di questo sistema non possa trovare una giustificazione nell'art. 35 del Reg. UE 1169/2011, come peraltro rilevato anche dalla Commissione. Il Nutriscore, quindi, deve ancorarsi all'art. 36 del Reg. UE 1169/2011, che nel riconoscere la facoltà di fornire informazioni supplementari sugli alimenti su base volontaria, subordina tale scelta al rispetto del principio di chiarezza informativa per evitare di indurre in errore il consumatore
Ha poi ribadito che la posizione dell'AGCM "non comporta divieti di immissioni in commercio, modifiche, effettuazioni di prove o ritiro dal mercato di prodotti ed è assunta in base a un quadro normativo armonizzato a livello dell’Unione: la Direttiva 2005/29/CE relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno", che in Italia è recepita all'interno del Codice del Consumo.
3. Bollino dei Nutri-score e critiche dell'AGCM
Il Nutri-score ha lo scopo di semplificare l'identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare. Esprime la qualità nutrizionale dell’alimento attraverso due scale correlate: una cromatica divisa in cinque gradazioni dal verde al rosso e una alfabetica con lettere che vanno dalla A (qualità più alta) alla E.
I prodotti alimentari vengono suddivisi in cinque categorie, sulla base di un punteggio calcolato mediante un complesso algoritmo che sottrae dal valore totale degli elementi “sfavorevoli” (energia/calorie, acidi grassi saturi, zuccheri semplici, sodio) quello degli elementi “favorevoli” (percentuale di frutta, verdura, leguminose e oleaginose, olio di oliva, noce e colza; fibre, proteine). Alimenti con punteggi molto bassi sono assegnati alla categoria A (verde), mentre quelli con i punteggi più alti sono assegnati alla categoria E (rosso).
Il punteggio si riferisce ad una quantità di prodotto pari a 100 gr o 100 ml.
Sulla grafica del Nutri-score, l'AGCM osserva "le modalità complessive di realizzazione e comunicazione dell’etichetta semaforica forniscono una prospettazione apodittica della salubrità di un prodotto, poiché la sintetica rappresentazione grafica e cromatica (verde/A = “cibo sano” – rosso/E = “cibo malsano”) non tiene conto delle molteplici variabili che incidono sulla correttezza del regime alimentare della persona: caratteristiche genetiche, condizioni generali di salute, età, stile di vita, attività lavorativa, nonché interazione del prodotto “promosso” dal semaforo con gli altri alimenti assunti
Così facendo la comunicazione basata sul solo bollino in questione rischia, per esempio, di far sottostimare i potenziali effetti nocivi che l’assunzione di quantità significative di alimenti etichettati in verde può determinare sulla salute del consumatore"
4. Critiche ai criteri dell'algoritmo del Nutri-score
L'AGCM riserva una severa critica ai criteri di funzionamento dell’algoritmo generatore del NutriScore. Rileva infatti che non tenga conto di tutti i parametri rilevanti dal punto di vista nutrizionale (ad es., micronutrienti, macronutrienti, assenza di grassi idrogenati) e che comporti l’assegnazione di un punteggio squilibrato. Non sono considerati alcuni componenti come, ad esempio, le fibre, la cui assunzione giornaliera è correlata ad una migliore qualità della dieta. Inoltre, ai fini della costruzione del risultato finale, il sistema NutriScore riconosce una incidenza maggiore agli elementi sfavorevoli (40 punti) e una di gran lunga minore agli ingredienti favorevoli (15 punti); infatti, il punteggio NutriScore appare più sensibile alla variazione degli elementi “negativi” (energia, zuccheri, grassi, sodio) che non a quella degli elementi “positivi” (fibre, proteine, percentuale di frutta/verdura/legumi/frutta secca a guscio). La presenza di questi ultimi rileva solo al superamento di un determinato livello-soglia (in peso o in percentuale), ma la maggiore o minore distanza dalla soglia non rileva in alcun modo e perciò il punteggio finale viene determinato in modo sbilanciato. L'AGCM giunge pertanto alla conclusione che "La mancata esplicitazione di questo specifico aspetto non consente al consumatore di apprezzare pienamente la valutazione assegnata dal professionista all’alimento", e ancora che "L’informazione lacunosa così veicolata induce il consumatore a trascurare l’effetto complessivo di tutti i nutrienti presenti in un alimento, legato anche alla loro quantità e frequenza di assunzione."
5. Critiche al riferimento a 100g al posto che alla porzione
Il Nutriscore si basa su 100g di prodotto, e non invece alla porzione di alimento consumata. Anche su questo fronte, l'AGCM è critica: "In assenza di adeguati chiarimenti, la circostanza che il sistema NutriScore sia incentrato su quantità fisse (pari a 100 gr o 100 ml) è idonea a veicolare una informazione fuorviante perché la valutazione non riguarda la porzione di alimento rispondente al fabbisogno medio raccomandato giornalmente per un’alimentazione bilanciata, bensì una dose che potrebbe essere significativamente difforme dall’ordinaria assunzione."
6. La pratica commerciale scorretta riferita all'uso del Nutriscore sulle caramelle VIVIL
Il procedimento concerne l’apposizione di un sistema di bollinatura fronte pacco (FOP), denominato NutriScore, sulla parte frontale delle confezioni di caramelle a marchio
VIVIL. A tali caramelle, distribuite in Italia con un packaging che reca descrizioni e informazioni anche in italiano, il Nutriscore attribuisce la categoria “B”, di colore verde. L’etichetta semaforica è posta in evidenza sulle confezioni, senza ulteriori specificazioni o elementi chiarificatori del significato di tale informazione e il rischio è che "possa ingenerare nel consumatore medio l’erroneo convincimento che l’alimento contrassegnato con il verde sia sempre e comunque da prediligere, prescindendo dall’interazione che sviluppa con il complessivo regime alimentare seguito, nonché dalle condizioni soggettive dell’individuo che lo assume."
L'AGCM, applicando quanto osservato sul Nutri-score all'uso del sistema di bollinatura sulle caramelle a marchio VIVIL, è dunque giunta alla seguente conclusione: "l’apposizione del bollino semaforico sui prodotti a marchio “VIVIL” - in assenza di contestuali e adeguati chiarimenti - risulta in violazione degli artt. 20, 21, lettera b), e 22 del Codice del Consumo, in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea a indurre il consumatore medio a ritenere che quelle presentate siano scelte di consumo alimentare salutistiche in senso assoluto e che il prodotto giudicato come verde possa essere considerato il “migliore” della sua categoria a discapito dei prodotti arancioni o gialli. Più precisamente, la mancanza di elementi chiarificatori in relazione ai caratteri e ai limiti della metodologia utilizzata non consente al consumatore di utilizzare in maniera consapevole la valutazione espressa".
7. Cosa aspettarsi in futuro
La posizione dell'AGCM non sembra destinata a cambiare e dunque allo stato, l'uso del Nutri-score in Italia, senza le delucidazioni richieste dall'AGCM, è a forte rischio sanzione. A livello Europeo c'è grande dibattito in merito la possibilità di adottare un unico schema di etichettatura supplementare che aiuti i consumatori a compiere scelte alimentari sane. Questa finalità è stata ribadita nell’ambito del Green Deal e, in particolare, della c.d. strategia “Farm to Fork”, che fissa gli obiettivi per guidare la transizione verso un sistema alimentare più equilibrato e sostenibile dal punto di vista ambientale, intervenendo su molti aspetti della filiera, dall’agricoltura fino all’etichettatura degli alimenti. Certo è che la ricerca di un sistema di etichettatura per favorire l'alimentazione sana (e quindi sostenibile) ha creato molti scontri, in particolare tra chi sostiene la validità del Nutri-score, e chi, come l'Italia, ritiene che serva un tipo di comunicazione informativa, e non valutativa, che si rispecchia nel Nutrinform Battery. La Commissione, che inizialmente aveva annunciato che avrebbe presentato una proposta legislativa per armonizzare, a titolo obbligatorio, gli Schemi FOP in tutta l’Unione europea entro la fine del 2022, ha rimandato la decisione, e occorrerà dunque attendere una soluzione a livello Europeo.
8. Consulenza in materia di etichettatura dei prodotti alimentari e assistenza in caso di contestazione di sanzioni amministrative
Studio Legale Corte è uno studio che si occupa di diritto alimentare dal 1921. Forniamo consulenza in merito all'etichettatura dei prodotti alimentari e difendiamo le aziende in occasioni di contestazioni di sanzioni amministrative relative all'etichettatura degli alimenti, tenendo conto della giurisprudenza e della prassi della Autorità preposte ai controlli.
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